Avete mai pensato che una semplice consegna di cibo potesse cambiare una vita?

Nel caos delle app, delle notifiche e delle giornate che corrono troppo in fretta, Le balene mangiano da sole di Rosario Pellecchia ci porta a scoprire una storia tenera, ironica e sorprendentemente vicina al mondo dei ragazzi di oggi. Un rider, un ragazzino curioso, una porta che si apre quasi per caso… ed è l’inizio di un’amicizia capace di far riflettere, sorridere e, perché no, far vedere le persone che incontriamo ogni giorno con occhi diversi.

La compagnia del sapere vi propone oggi un libro scorrevole, attuale, emotivo senza essere pesante,

Pronti a scoprire cosa c’entrano le balene con tutto questo?

Le balene mangiano da sole è un romanzo contemporaneo che racconta una storia di amicizia improvvisa quanto inaspettata tra due persone molto diverse ma unite dal comune bisogno di essere ascoltate.

Genny è un rider e conosce bene la città: semafori, portoni, scale, attese, le strade sono il suo ritmo come la musica che ascolta, le consegne il suo piccolo teatro quotidiano. Tra una pedalata e l’altra, e una consegna dopo l’altra, Genny osserva le persone che incontra e immagina le loro vite partendo da ciò che ordinano: un modo tanto curioso quanto poetico di svelare la solitudine di una grande e animata città come Milano. Il cibo accompagna l’intera narrazione a partire dai titoli dei diversi capitoli il cui indice si sviluppa quasi come un ricettario che lega le storie dei personaggi in un intreccio di emozioni e significati. Le scene più significative sono spesso associate al cibo che diventa di identità, memoria e relazione.

Per Genny, il lavoro di rider diventa un modo per sfiorare altre vite, per sentirsi parte di qualcosa, anche solo per un istante. Ogni porta che si apre è un frammento di umanità, una curiosità appagata, che lo distrae dai suoi pensieri, dal dolore e dalle ferite che si fanno sentire nelle pause tra un indirizzo e l’altro.

“È fatto così: non smette mai di chiedersi come vivono le persone – cosa sentono, cosa pensano”

La sua routine cambia quando, dietro una delle tante porte, durante una consegna, conosce Luca, un dodicenne che vive con la madre e che passa spesso le sue giornate da solo. È proprio lui a spiegare che il padre è “lontano a dar da mangiare alle balene”, una frase misteriosa che racchiude il desiderio di proteggere ma anche di nascondere un’assenza dolorosa. L’incontro tra i due avviene durante una consegna di cibo, quando Genny, incuriosito dal tipo di ordinazione, viene invitato a entrare in casa da Luca per guardare insieme una partita di Champions League. Questo primo contatto si trasforma in un’amicizia crescente, malgrado le iniziali resistenze della madre di Luca, e si evolve in un viaggio congiunto verso Napoli, che diventa un’occasione per esplorare il passato di entrambi. 

Il romanzo porta in primo piano temi molto vicini alla realtà di oggi: la solitudine nascosta nella quotidianità, le famiglie che cercano un equilibrio nonostante le proprie fragilità, e i giovani che avanzano tra lavori incerti e sogni ancora da definire. 

“Precari come questo mondo che va troppo veloce senza nemmeno sapere perché. Fragili come questa cosa assurda che si chiama vita.”

La forza del romanzo risiede soprattutto nei suoi personaggi, veri e imperfetti. Attraverso Genny e Luca, l’autore ci invita a superare le apparenze e a ricordare che ogni persona custodisce una storia unica, troppo spesso invisibile agli occhi degli altri. Ne nasce una narrazione coinvolgente, adatta a chi cerca un libro capace di emozionare e far riflettere, senza mai diventare pesante.

Rosario Pellecchia affronta tutto questo con una scrittura scorrevole e contemporanea, ricca di dialoghi brillanti e momenti di autentica tenerezza. La malinconia si mescola a un’ironia leggera, che alleggerisce anche le pagine più profonde e rende la lettura piacevole e accessibile.

Consigliato a chi ama le storie di amicizia, di crescita e di legami che nascono nei modi più inattesi.

La biblioteca vi aspetta… e questa lettura potrebbe sorprendervi più di quanto pensiate!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto